martedì 10 giugno 2008

L'Italia proibisce a magistratura e finanza le intercettazioni per casi di corruzione











El País, 10.6.08

Berlusconi limiterá le intercettazioni a mafia e terrorismo

[articolo originale di Miguel Mora qui]

Cinque anni di carcere per il magistrato che ordini un'intercettazione. Cinque anni per chi la realizzi e per chi la filtri, e cinque anni per i giornalisti che la diffondano. Questo é il nocciolo del disegno di legge che il Governo italiano vuole approvare venerdí. Il premier, Silvio Berlusconi, prova cosí di impedire a giudici e finanza la risorsa di intercettare le telefonate di sospetti salvo in casi di delitti gravi: terrorismo, mafia e violenza sessuale. Il provvedimento escluderá le intercettazioni come metodo di raccolta di prove in processi che hanno a che fare con crimini di colletto bianco: corruzione, prevaricazione, tangenti, estorsione, truffa o crimini imprenditoriali.

Le associazioni di giudici ed editori e l'opposizione avvisano che, se si porterá a compimento la riforma, Berlusconi avrá sferrato il colpo di grazia alla giustizia. Il presidente dell' Associazione Nazionale dei Magistrati, Luca Palamara, ha mostrato la sua perplessitá per il piano e ha segnalato che, "se il Governo seleziona parecchio i crimini suscettibili di essere investigati con intercettazioni, lo stato perderá in diritti e si restringeranno le possibilitá di investigare". Palamare suggerisce che crimini comuni come estorsione e corruzione rimarrebbero di fatto "depenalizzati".

Per il leader dell'opposizione, Walter Veltroni, le intercettazioni sono "uno strumento fondamentale della lotta contro tutte le forme di attivitá illegale", anche se si é mostrato d'accordo con la regolamentazione della loro pubblicazione sui media.

La Lega Nord, alleata di Berlusconi, ha anche espresso riserve sull'idea, perché considera che puó danneggiare l'immagine di fermezza dell'Esecutivo. Ma il Governo ha iniziato a preparare l'opinione pubblica per la riforma con due argomentazioni: risparmio e rispetto per la privacy.

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha ricordato ieri che nel 2007 ci sono state 125.000 persone spiate in Italia, e che "praticamente tutto il paese sará stato intercettato una volta o l'altra". Inoltre, ha dichiarato che le intercettazioni rappresentano la metá del totale delle spese nei processi. "E´necessario ridurre questo eccesso difendendo la privacy dei cittadini ma senza debilitare le forze dell'ordine", ha concluso Alfano, che ha ricordato che negli USA si fanno 1.700 intercettazioni annue e in Svizzera 1.300.

Berlusconi ha sempre espresso la sua antipatia nei confronti del Grande Fratello giudiziario in un paese che ha vissuto casi cosí importanti come Mani Pulite, che Antonio Di Pietro diresse all'inizio degli anni '90. Il Cavaliere "ha incubi sulle intercettazioni, e ogni giorno chiede al ministro Alfano se la legge é pronta", ha detto La Repubblica, ricordando che, negli ultimi anni, lo stesso premier, decine di suoi amici e membri di Forza Italia, deputati, senatori, sindaci e imprenditori hanno subito intercettazioni e sono stati, successivamente, processati.

Anche se la promulgazione di diverse leggi é andata dilatando sempre piú la durata dei processi ed una parte importante di questi finisce in prescrizione, il Cavaliere ha dichiarato guerra ad un sistema "che non lascia vivere in pace i cittadini". Nella campagna elettorale aveva promesso di dare un taglio alle intercettazioni.

Alcuni media critici hanno fatto notare che il disegno di legge favorisce prima di tutto Berlusconi stesso, poiché é sotto accusa di corruzione nel cosiddetto caso Saccá, venuto fuori alla fine del 2007 grazie alla scoperta delle intercettazioni di decine di conversazioni avute tra Berlusconi e il direttore di RAI fiction, Agostino Saccá. Queste rivelarono le pressioni dell'allora leader dell'opposizione nei confronti si Saccá perché questi contrattasse alcune attrici di preferenza di Berlusconi.

Alguni giuristi hanno avvisato che la riforma impedirá ai giudici, per il principio di tempus regit actum, di utilizzare nei processi le prove ottenute con intercettazioni ordinate prima dell'entrata in vigore della legge. Uno di questi sará, precisamente, quello del caso Saccá.

Processi a rischio

- Abu Omar. Se la legge protegge gli agenti segreti, il processo per il sequestro di Abu Omar, ricondotto alla CIA e al SISMI, potrebbe essere sospeso.

- Saccá. I giudici analizzano le pressioni di Berlusconi all'ex-direttore della RAI per contrattare alcune "amiche". Ci sono anche intercettazioni dove si parla di scambi con alcuni senatori di sinistra.

- Calciopoli. Lo scandalo del calcio che ha mandato la Juve in serie B é basato su investigazioni e intercettazioni ordinate dalla finanza.

- BNL e 'Corriere'. Politici di sinistra e di destra, nonché finanzieri, sono stati intercettati nelle investigazioni per le vendite di BNL, Antonveneta e il Corriere della Sera.

- Parmalat. Nel processo per la vendita dell'azienda ci sono 56 imputati.

(si ringrazia Carolina per la segnalazione)

2 commenti:

Diadorim Riobaldo ha detto...

Ciao ragazzi! L´ho scritto anche nel mio blog ma per essere sicuro lo ripeto qui. Purtroppo blogger nella parte dei commenti ha il difetto di mangiarsi i link postati. Ma adesso c´è un modo di risolvere il problema, basta andare su http://tinyurl.com/
ed inserire il link nella relativa stringa. Il sito ti riduce il link e ti permette di postarlo dovunque senza rischio di essere tagliato.

Questo articolo del Pais dovrebbe essere letto da tutti gli italiani, cacchio! Diffondere, diffondere, diffondere!

In ogni caso Mastellatiodio è sempre a vostra disposizione.

Ciao!

Ciao!

Anonimo ha detto...

La Selección Española de Calcio es mejor que la Selección Italiana de Calcio (José Luis Rodriguez Zapatero, dixit)