venerdì 16 gennaio 2009

Merci, Silvio











Les Échos, 13.1.09


[articolo originale di François Vidal qui]

Come si dice «enfin» in italiano? Dopo due anni di sceneggiata con riprese a singhiozzo e montaggi falliti, interventi politici inopportuni e colpi di scena dell’ultimo minuto, Air France-KLM alla fine è entrata a far parte del capitale dell’Alitalia. La tenacia del suo presidente Jean-Cyrill Spinetta ha ripagato. E anche se non si tratta di un matrimonio come Dio comanda, la data è memorabile.

Perché la cosa importante è questa: con la partecipazione del 25%, la compagnia franco-olandese si assicura una posizione di rilievo sul quinto mercato aereo europeo, che è uno dei più redditizi. Essa dà accesso prioritario ad un vasto serbatoio contenente più di 24 milioni di passegeri, di cui quasi 11 di viaggiatori internazionali. E con Roma ottiene un nuovo punto di appoggio sulla rete continentale delle piattaforme («hubs») di Amsterdam e Parigi.

Air France-KLM è in netto anticipo sui suoi rivali nel processo di consolidamento del cielo europeo. Con questo accordo commerciale, la compagnia aerea è in netto vantaggio su Lufthansa, che si sarebbe imposta come dorsale Berlino-Vienna-Milano. Nella corsa verso la supremazia, il gruppo mette fretta anche alla British Airways, che fatica a concludere l’alleanza con la spagnola Iberia. Senza contare che, a partire dal 2013, la compagnia franco-olandese potrà accrescere la propria partecipazione in Alitalia, dando vita così ad un vero e proprio insieme paneuropeo integrato.

Niente male per un’operazione il cui prezzo, limitato a 300 milioni di euro, resta una somma del tutto ragionevole. Facendo marcia indietro, ci si può chiedere se Silvio Berlusconi non abbia fatto un favore a Air France-KLM nell’aprile del 2008, quando ha mandato a monte il progetto di rilevamento dell’Alitalia per 1.5 miliardi di euro in nome dell’« italianità ». Dopo tutto, la compagnia con la quale si è fidanzata la franco-olandese ieri ha già effettuato una buona parte di ristrutturazione. Non è più il trasportatore malato che perdeva 1 milione di euro al giorno ma un gruppo allegeritosi dei suoi debiti e rafforzatosi in seguito alla fusione con il suo rivale transalpino Air One.

Rimangono, certamente, da gestire i rapporti con i sindacati e i particolarismi regionali dello stivale. Ma facendo della sua creazione un successo in cinque anni, il gruppo franco-olandese ha dimostrato di saper gestire delle questioni irrilevanti.

(tradotto da Anna Cascone)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che si vergogni Berlusconi e quei 16 ladri che hanno comprato l'Alitalia per uno sputo. 18 persone, per comprare la parte nuova. Vergogna.

Anonimo ha detto...

Non si è capito proprio niente di questa faccenda: non si è lasciato che il libero mercato seguisse il suo corso; è intervenuto il governo, ma non lo ha fatto con chiarezza. Beh, vediamo un po' cosa succederà tra quattro anni, anche se è facile immaginare l'epilogo...

Anonimo ha detto...

e io pago...